ROVERE E CASTAGNO: LE ESSENZE A CONFRONTO
Non c’è dubbio! Il legno a vista, ideato per supportare o arredare costruzioni di qualsiasi natura (domestiche, pubbliche, commerciali, industriali, sportive…) è una scelta assai ricorrente nei progetti di ingegneri, architetti e designer.
Oggi come migliaia di anni fa, l’uomo non è immune al fascino naturale del legno tanto da suscitare profondi sentimenti che variano a seconda dei ricordi e della memoria dell’individuo.
Senza indagare troppo sulla psicologia umana e sull’impatto emotivo del legno sulla nostra sensibilità (per non parlare dell’olfatto che meriterebbe senz’altro un capitolo, anzi un tomo, a parte), i numeri parlano chiaro: durante il periodo pandemico da marzo 2020, la produzione ed il commercio generico hanno registrato intervalli negativi mentre la domanda internazionale del legno per finalità strutturali e di arredo è aumentata con il conseguente rincaro dei prezzi del 232% (Fortune Magazine).
Tra le necessità del momento, dettate dalle recenti agevolazioni e sovvenzioni per costruzioni e ristrutturazioni in campo edile (come ad esempio il Bonus Casa 2021 – Italia – secondo l’art. 16.bis DPR 917/86), vi è quella di cercare la soluzione migliore, in termini di materiali, per il rivestimento e rimodernamento delle strutture private e pubbliche. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo e specialmente nei paesi asiatici, la ricerca della qualità tecnica (resistenza) e artistica (estetica) diventa sempre più un’esigenza, a tratti maniacale, tuttavia non sufficiente ad adombrare il pensiero dell’impegno economico.
In ottica della progettazione green e della bioedilizia, la richiesta del legname strutturale è, dunque, una realtà importante che porta i clienti a scegliere tra le migliori essenze al giusto rapporto qualità-prezzo. Allo stesso modo, il mercato dell’arredo racconta di un grande interesse per il wood-desing e l’artigianato, tanto da considerare sia i moderni prodotti, dove la materia prima incontra l’evoluzione tecnologica, sia il classico della falegnameria “hand-crafted”.
Confronto a due (rovere-castagno)
Tra le migliori essenze legnose selezionate per tali fini, nel podio delle piante latifoglie troviamo sicuramente il castagno ed il rovere. Decisamente le migliori scelte considerando le specifiche proprietà tecniche di entrambe e le rispettive peculiarità estetiche che le caratterizzano. Le identità di queste due essenze sono ormai ben note agli esperti progettisti di tutto il mondo ma esistono delle differenze sostanziali che ci portano ad esprimere una preferenza.
Prima di addentrarci nelle diversità tecniche delle due essenze, è importante ricordare che esistono numerose varietà per ognuna delle specie, a seconda dell’habitat individuato. Castagno e rovere si diversificano geograficamente in base alle risorse naturale di cui dispongono e che influenzano la crescita morfologica della pianta condizionandone, infine, la qualità del legno.
Una comparazione, quindi, risulta valida dal momento che si prendono in esame tipologie di simil pregio e idonee agli alti standard qualitativi per l’applicazione in ambito strutturale e per la lavorazione nel settore arredo. Da qui il profilo del Premium Italian Chestnut (Castanea Sativa o Sweet Chestnut) analizzato a confronto con il Rovere Europeo (Quercus petrae).
Tralasciando quelle che sono le differenze e le similitudini morfologiche allo stato naturale delle due piante, cercheremo di approfondire le peculiarità intrinseche del legname e le proprietà che incidono sul rendimento strutturale come anche quello estetico.
1. Densità e peso specifico (rovere-castagno)
Cominciando dalle misurazioni a vista registrate nei profili prestazionali, entrambe le essenze vengono attribuite alla classe 2 di durabilità naturale del legno (UNI EN 350:2016) come anche simili classi di resistenza meccanica – Tuttavia alcune analisi testimoniano una maggiore resistenza (quasi l’80% in più) del castagno sulla quercia. Due tipologie di legno altamente durabili e resistenti ma una differenza importante è riscontrabile nella densità post-stagionatura: il rovere, di peso specifico 960 Kg/m³ risulta essere molto più pesante del castagno, di 580 kg/m3. Con una densità nettamente inferiore (quasi la metà), la leggerezza del castagno, insieme alla sua elevata resistenza, rappresenta uno dei grandi vantaggi per la progettazione strutturale di tetti e sottotetti.
2. Igroscopia, deformità e dilatazione (rovere-castagno)
L’osservazione del peso specifico ci aiuta a comprendere anche la capacità del legno di reagire al carico d’acqua al suo interno: il legno in generale tende a rilasciare la gran parte dell’umidità durante il periodo di stagionatura ed a gestire lo scambio idrico con l’aria circostante durante tutto il suo utilizzo (specialmente se applicato in forma massello come orditura strutturale) ma non tutte le essenze si comportano allo stesso modo. L’assorbimento ed il rilascio di umidità (igroscopicità) del rovere è un processo relativamente lento a causa della sua microstruttura, mentre nel castagno la configurazione porosa e flessibile, permette un continuo e rilevante scambio di particelle d’acqua anche in situazione estreme, tra l’altro, senza alterare lo stato del legno nel tempo.
Parlando di deformità, trattiamo un tema sensibile al legno di rovere che, contrariamente al legno di castagno, tende a modifiche dimensionali in presenza di eccessive variazioni del tasso di umidità nell’ambiente. Il ritiro e la dilatazione, se manifestati intensamente, potrebbero portare poi a problematiche strutturali che andrebbero ponderate ed evitare già in fase progettuale durante la scelta del materiale da applicare.
3. Approvvigionamento e sostenibilità (rovere-castagno)
La distribuzione geografica dei boschi cedui di castagno, registrata e tutelata a livello Europeo, consente un’identificazione precisa e immediata delle migliori selvicolture, così da facilitare l’approvvigionamento della qualità selezionata. Il Premium Italian Chestnut, proviene da coltivazioni certificate e riconosciute in base alle rigide normative per la gestione dei boschi. La maggiore attenzione nel salvaguardare questa risorsa è giustificata dalla capacità di riprodursi e svilupparsi rapidamente.
Dunque, poiché i castagni crescono più velocemente delle piante di quercia, il materiale può essere raccolto e lavorato sostenendo ritmi più elevati, garantendo una maggiore produttivitá ed, allo stesso tempo, operando nei limiti consentiti. In questo modo viene tutelato il territorio rispettando gli standard della sostenibilità ambientale.
4. Un alburno sottile ma un cuore enorme (rovere-castagno)
Un’altra differenza sostanziale tra le due essenze sta nella formazione di alburno e durame nelle piante. Il Castagno presenta una limitata porzione di alburno, nella parte più esterna alla sezione, caratterizzata da consistenza morbida e delicata, destinata alla circolazione di linfa e acqua. L’alburno è facilmente attaccabile da funghi e insetti e mentre una sezione di castagno ne registra una dimensione limitata, una sezione di quercia ne mostra una maggiore porzione, rendendo, inoltre, più difficoltose le lavorazioni a mano.
Il Castagno ha, di conseguenza, una porzione interna più sviluppata, il durame. La parte più dura ma al tempo stesso con una densità favorevole alle operazioni artigianali. La sua resistenza garantisce un’alta protezione dagli attacchi di funghi e insetti, restituendo un’ottima durabilità sia per l’applicazione strutturale che nell’arredo.
5. Il lato artistico (rovere-castagno)
Dulcis in fundo, anche l’occhio vuole la sua parte tanto da identificare l’estetica del legno un fondamentale elemento di architettura e design. Il lato artistico del prodotto è dato dalla texture e dalla reazione alla luce sulla superficie. Il Castagno, quando privato della sua umidità in eccesso, restituisce un colore molto più cremoso del rovere, con striature marroni, a volte contrastanti e non individuabili nei prodotti di quercia. In altri casi il legno può assumere un forte colore ocra derivante dall’alta concentrazione di tannino, molto spesso apprezzato nei progetti in stile classico e moderno.
La venatura è in realtà una vera caratteristica poiché abbastanza grossolana, ottima per ampie distese su tavoli o piani di lavoro e assolutamente originale nei prodotti strutturali, soprattutto quando applicato il legno massello che ne conserva il disegno naturale.
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Dal 2011 in Artena Legnami con passione e dedizione ho aggiornato e potenziato la rete commerciale dell’azienda. Costantemente attento a tutto il processo produttivo, rinnovandolo e potenziandolo, dal taglio alla produzione del Castagno, ma anche alla selezione e acquisto materie prime. Sono responsabile di Filbiocasta e membro del Comitato tecnico legno strutturale