Dal 2011 in Artena Legnami con passione e dedizione ho aggiornato e potenziato la rete commerciale dell'azienda. Costantemente attento a tutto il processo produttivo, rinnovandolo e potenziandolo, dal taglio alla produzione del Castagno, ma anche alla selezione e acquisto materie prime. Sono responsabile di Filbiocasta e membro del Comitato tecnico legno strutturale
Perché la ceduazione dei boschi é un dovere e non una minaccia? Prima di tutto, cos’é un bosco ceduo?
Il bosco ceduo é il risultato di una delle tante forme di coltivazione del bosco da sempre conosciuta dall’uomo, che si basa sulla caratteristica tipica di molte latifoglie, cioè quella di ricacciare nuovi fusti dalla ceppaia, una volta che questa viene tagliata. Si tratta di una tradizione millenaria che ha permesso, e permette tutt’ora, l’utilizzo delle materie prime legnose come anche quelle minerarie.
Le persone che osservano un bosco governato a ceduazione sono suggestionate dalla “mancanza di verde” che ne deriva ma non conoscono di fatto quello che stanno vedendo: la ceduazione (governo ceduo) permette infatti di controllare e garantire una crescita sana della vegetazione favorendo un flusso continuo e abbondante di nutrienti verso le piante principali dette matricine.
Le matricine provvedono alla rinnovazione necessaria per sostituire le ceppaie invecchiate, che hanno perso la loro capacità pollinifera, garantiscono la biodiversità attraverso l’impollinazione e contribuiscono a prevenire l’erosione del suolo mantenendo sempre un certo grado di copertura.
Con le specifiche modalità e nei luoghi idonei indicati dalle normative europee, il ceduo permette al bosco di rinnovarsi molto rapidamente e di sviluppare vigorosi fusti di 10 metri in pochi anni con una media di circa 1,5 metri in 5 anni di età.
Il governo ceduo del bosco é indispensabile per evitare la sovrabbondanza di quei fusti “nocivi” che non permetterebbero alla matricina di svilupparsi adeguatamente, aumentando inoltre il rischio di malattie e contrastando la qualità naturale del tessuto legnoso.
La salute, la maturità e la continua riproduzione del bosco ceduo é il nostro PRIMO obiettivo, anzi la nostra prima necessità, non solo come produttori e costruttori di edifici, arredi e utensili con un materiale naturale, prezioso e riciclabile all’infinito, ma soprattutto come responsabili della nostra presenza su questo pianeta.
Ricordiamoci sempre che se vogliamo contrastare le nostre grandi sfide attuali come il cambiamento climatico o anche l’abbandono massiccio delle aree montane, la gestione forestale e sostenibile é uno dei nostri principali alleati.
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Dal 2011 in Artena Legnami con passione e dedizione ho aggiornato e potenziato la rete commerciale dell’azienda. Costantemente attento a tutto il processo produttivo, rinnovandolo e potenziandolo, dal taglio alla produzione del Castagno, ma anche alla selezione e acquisto materie prime. Sono responsabile di Filbiocasta e membro del Comitato tecnico legno strutturale
Non c’è dubbio! Il legno a vista, ideato per supportare o arredare costruzioni di qualsiasi natura (domestiche, pubbliche, commerciali, industriali, sportive…) è una scelta assai ricorrente nei progetti di ingegneri, architetti e designer.
Oggi come migliaia di anni fa, l’uomo non è immune al fascino naturale del legno tanto da suscitare profondi sentimenti che variano a seconda dei ricordi e della memoria dell’individuo.
Senza indagare troppo sulla psicologia umana e sull’impatto emotivo del legno sulla nostra sensibilità (per non parlare dell’olfatto che meriterebbe senz’altro un capitolo, anzi un tomo, a parte), i numeri parlano chiaro: durante il periodo pandemico da marzo 2020, la produzione ed il commercio generico hanno registrato intervalli negativi mentre la domanda internazionale del legno per finalità strutturali e di arredo è aumentata con il conseguente rincaro dei prezzi del 232% (Fortune Magazine).
Tra le necessità del momento, dettate dalle recenti agevolazioni e sovvenzioni per costruzioni e ristrutturazioni in campo edile (come ad esempio il Bonus Casa 2021 – Italia – secondo l’art. 16.bis DPR 917/86), vi è quella di cercare la soluzione migliore, in termini di materiali, per il rivestimento e rimodernamento delle strutture private e pubbliche. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo e specialmente nei paesi asiatici, la ricerca della qualità tecnica (resistenza) e artistica (estetica) diventa sempre più un’esigenza, a tratti maniacale, tuttavia non sufficiente ad adombrare il pensiero dell’impegno economico.
In ottica della progettazione green e della bioedilizia, la richiesta del legname strutturale è, dunque, una realtà importante che porta i clienti a scegliere tra le migliori essenze al giusto rapporto qualità-prezzo. Allo stesso modo, il mercato dell’arredo racconta di un grande interesse per il wood-desing e l’artigianato, tanto da considerare sia i moderni prodotti, dove la materia prima incontra l’evoluzione tecnologica, sia il classico della falegnameria “hand-crafted”.
Confronto a due (rovere-castagno)
Tra le migliori essenze legnose selezionate per tali fini, nel podio delle piante latifoglie troviamo sicuramente il castagno ed il rovere. Decisamente le migliori scelte considerando le specifiche proprietà tecniche di entrambe e le rispettive peculiarità estetiche che le caratterizzano. Le identità di queste due essenze sono ormai ben note agli esperti progettisti di tutto il mondo ma esistono delle differenze sostanziali che ci portano ad esprimere una preferenza.
Prima di addentrarci nelle diversità tecniche delle due essenze, è importante ricordare che esistono numerose varietà per ognuna delle specie, a seconda dell’habitat individuato. Castagno e rovere si diversificano geograficamente in base alle risorse naturale di cui dispongono e che influenzano la crescita morfologica della pianta condizionandone, infine, la qualità del legno.
Una comparazione, quindi, risulta valida dal momento che si prendono in esame tipologie di simil pregio e idonee agli alti standard qualitativi per l’applicazione in ambito strutturale e per la lavorazione nel settore arredo. Da qui il profilo del Premium Italian Chestnut (Castanea Sativa o Sweet Chestnut) analizzato a confronto con il Rovere Europeo (Quercus petrae).
Tralasciando quelle che sono le differenze e le similitudini morfologiche allo stato naturale delle due piante, cercheremo di approfondire le peculiarità intrinseche del legname e le proprietà che incidono sul rendimento strutturale come anche quello estetico.
1. Densità e peso specifico (rovere-castagno)
Cominciando dalle misurazioni a vista registrate nei profili prestazionali, entrambe le essenze vengono attribuite alla classe 2 di durabilità naturale del legno (UNI EN 350:2016) come anche simili classi di resistenza meccanica – Tuttavia alcune analisi testimoniano una maggiore resistenza (quasi l’80% in più) del castagno sulla quercia. Due tipologie di legno altamente durabili e resistenti ma una differenza importante è riscontrabile nella densità post-stagionatura: il rovere, di peso specifico 960 Kg/m³ risulta essere molto più pesante del castagno, di 580 kg/m3. Con una densità nettamente inferiore (quasi la metà), la leggerezza del castagno, insieme alla sua elevata resistenza, rappresenta uno dei grandi vantaggi per la progettazione strutturale di tetti e sottotetti.
2. Igroscopia, deformità e dilatazione (rovere-castagno)
L’osservazione del peso specifico ci aiuta a comprendere anche la capacità del legno di reagire al carico d’acqua al suo interno: il legno in generale tende a rilasciare la gran parte dell’umidità durante il periodo di stagionatura ed a gestire lo scambio idrico con l’aria circostante durante tutto il suo utilizzo (specialmente se applicato in forma massello come orditura strutturale) ma non tutte le essenze si comportano allo stesso modo. L’assorbimento ed il rilascio di umidità (igroscopicità) del rovere è un processo relativamente lento a causa della sua microstruttura, mentre nel castagno la configurazione porosa e flessibile, permette un continuo e rilevante scambio di particelle d’acqua anche in situazione estreme, tra l’altro, senza alterare lo stato del legno nel tempo.
Parlando di deformità, trattiamo un tema sensibile al legno di rovere che, contrariamente al legno di castagno, tende a modifiche dimensionali in presenza di eccessive variazioni del tasso di umidità nell’ambiente. Il ritiro e la dilatazione, se manifestati intensamente, potrebbero portare poi a problematiche strutturali che andrebbero ponderate ed evitare già in fase progettuale durante la scelta del materiale da applicare.
3. Approvvigionamento e sostenibilità (rovere-castagno)
La distribuzione geografica dei boschi cedui di castagno, registrata e tutelata a livello Europeo, consente un’identificazione precisa e immediata delle migliori selvicolture, così da facilitare l’approvvigionamento della qualità selezionata. Il Premium Italian Chestnut, proviene da coltivazioni certificate e riconosciute in base alle rigide normative per la gestione dei boschi. La maggiore attenzione nel salvaguardare questa risorsa è giustificata dalla capacità di riprodursi e svilupparsi rapidamente.
Dunque, poiché i castagni crescono più velocemente delle piante di quercia, il materiale può essere raccolto e lavorato sostenendo ritmi più elevati, garantendo una maggiore produttivitá ed, allo stesso tempo, operando nei limiti consentiti. In questo modo viene tutelato il territorio rispettando gli standard della sostenibilità ambientale.
4. Un alburno sottile ma un cuore enorme (rovere-castagno)
Un’altra differenza sostanziale tra le due essenze sta nella formazione di alburno e durame nelle piante. Il Castagno presenta una limitata porzione di alburno, nella parte più esterna alla sezione, caratterizzata da consistenza morbida e delicata, destinata alla circolazione di linfa e acqua. L’alburno è facilmente attaccabile da funghi e insetti e mentre una sezione di castagno ne registra una dimensione limitata, una sezione di quercia ne mostra una maggiore porzione, rendendo, inoltre, più difficoltose le lavorazioni a mano.
Il Castagno ha, di conseguenza, una porzione interna più sviluppata, il durame. La parte più dura ma al tempo stesso con una densità favorevole alle operazioni artigianali. La sua resistenza garantisce un’alta protezione dagli attacchi di funghi e insetti, restituendo un’ottima durabilità sia per l’applicazione strutturale che nell’arredo.
5. Il lato artistico (rovere-castagno)
Dulcis in fundo, anche l’occhio vuole la sua parte tanto da identificare l’estetica del legno un fondamentale elemento di architettura e design. Il lato artistico del prodotto è dato dalla texture e dalla reazione alla luce sulla superficie. Il Castagno, quando privato della sua umidità in eccesso, restituisce un colore molto più cremoso del rovere, con striature marroni, a volte contrastanti e non individuabili nei prodotti di quercia. In altri casi il legno può assumere un forte colore ocra derivante dall’alta concentrazione di tannino, molto spesso apprezzato nei progetti in stile classico e moderno.
La venatura è in realtà una vera caratteristica poiché abbastanza grossolana, ottima per ampie distese su tavoli o piani di lavoro e assolutamente originale nei prodotti strutturali, soprattutto quando applicato il legno massello che ne conserva il disegno naturale.
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Adesso è ufficiale, Artena Legnami ha ottenuto la certificazione CE per il perlinato strutturale di castagno (ETA 20/1323) .
La nostra azienda risulta tra le prime in Italia ed in Europa a ricevere questo tipo di riconoscimento, un’attestazione innovativa, di rilevanza internazionale, un marchio che prova l’autenticità nonché la qualità, la provenienza e l’efficienza dei nostri prodotti.
Rispetto alla precedente certificazione (ETA 18/0288), la novità sta proprio nella possibilità di marcare il perlinato prodotto in legno di castagno. Un risultato importante e motivo di grande orgoglio per tutti noi, soprattutto perché un grande contributo al progetto viene proprio dall’intento della nostra realtà: il nostro Guglielmo Lanna, esperto del settore, osservatore del Consiglio Direttivo di Assolegno e membro del Comitato Tecnico di Conlegno, è stato da sempre uno dei principali sostenitori di questo progetto, collaborando in prima linea, per l’ideazione, sviluppo e concretizzazione dello stesso.
Cosa comporta la Certificazione CE?
Come ampiamente illustrato in altre sedi, definire la qualità di un materiale o di un prodotto non è mai semplice. L’intercessione delle certificazioni CE, in particolare di quella menzionata, oltre a valutare la costanza delle prestazioni e il controllo di produzione in fabbrica in conformità con i requisiti richiesti, apre a svariati benefici. Senza ombra di dubbio è stato decisivo, nel biennio 2018-2019, l’ingresso sulla scena internazionale dell’Organismo di Valutazione Tecnica BM Trada, attraverso cui le aziende italiane – le prime nel panorama continentale – possono produrre e marcare CE perline ad uso strutturale, godendo di un esclusivo vantaggio competitivo sul mercato.
Come annota il portale di Conlegno, sezione ‘Legno strutturale’, “l’ETA è oggi l’unico modo per poter marcare CE le perline ad uso strutturale in quanto, come previsto dalla UNI EN 14081-1 (“Legno strutturale con sezione rettangolare classificato secondo la resistenza – requisiti generali”), a seguito delle lavorazioni subite per conferire il profilo specifico, le tavole di partenza perdono la classe di resistenza attribuita uscendo dal campo di applicazione della UNI EN 14081-1. È da aggiungere – conclude – che tale assortimento è sempre più richiesto da committenti privati e pubblici; si tratta quindi di un’opportunità importante e imperdibile, sia a livello tecnico che commerciale, che consente solo a determinate imprese di poter fornire sul mercato un prodotto conforme alle Norme Tecniche per le Costruzioni e ad apporre il marchio CE per fini strutturali”.
Attraverso il certificato rilasciato da CSI – società di IMQ Group classificabile tra i top leader internazionali nell’attività di verifica della conformità – è possibile, infine, evidenziare come l’ETA offra la possibilità di marcare CE perline strutturali di conifere e latifoglie con spessori a partire da 18mm e larghezza da 80 mm.
L’uso del Perlinato Strutturale: focus su Sottotetti e Rivestimenti a parete
In campo edilizio, la perlina – termine utilizzato per indicare una tavola di legno piallato, di spessore e lunghezza variabili a seconda dei casi – è generalmente impiegata nella costruzione di sottotetti, soffitti, tavolati di soppalco, pavimenti e rivestimenti, sia esterni che interni; gli incastri laterali che la caratterizzano, denominati rispettivamente “maschio” e “femmina”, possono essere customizzati in base a gusti ed esigenze diverse.
Per quanto riguarda l’utilizzo della perlina per i sottotetti, essa figura tra le componenti dell’orditura piccola del tetto, in compresenza con i listelli e i controlistelli; come enunciato in precedenza, tuttavia, il perlinato può essere applicato anche come rivestimento a parete, optando per differenti modalità di posa:
• posa ad assito: perline posizionate l’una sull’altra in verticale. • posa a scandole: leggermente inclinate (la perlina superiore si sovrappone esternamente su quella inferiore). • posa a scanalature e rilievi: affiancamento di due perline che fungono da base per una terza posizionata al centro, in alto sulle altre due.
Un Design più che Elegante
In termini di design, il perlinato impreziosisce l’ambiente rendendolo piacevole ed elegante: esso dona un tocco armonioso alla struttura attraverso le varie ed eventuali forme di disposizione: orizzontale (perline disposte in modo parallelo al pavimento), verticale (perline disposte in modo perpendicolare al pavimento), obliqua (perline inclinate di un angolo di 45 gradi) e a zoccolo (perline disposte in modo perpendicolare al pavimento ma terminanti a metà parete contro uno zoccolo di legno).
La versatilità del perlinato consente, per di più, di realizzare componenti strutturali e di arredo che possono integrarsi a meraviglia con gli altri elementi, dando luogo a risultati estetici straordinariamente d’impatto.
In buona sostanza, l’adozione dell’ETA 20/1323 testimonia la forte attenzione di Artena Legnami sia nei confronti dell’innovazione che della continua ricerca (ed offerta) di un prodotto eccellente, certificato, tracciato e conforme alle rigide regolamentazioni comunitarie: una prospettiva capace, inoltre, di coniugare la sicurezza per la salute e l’ambiente – garantite dal marchio CE – con lo sviluppo dell’industria italiana del legno strutturale.
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I COLORI DEL CASTAGNO NELLO STILE E DESIGN DOMESTICO
Da un punto di vista esclusivamente storico, la coltivazione del Castagno in Italia risale all’epoca neolitica (4000 a.C.) nonostante la diffusione ad ampio raggio venga attribuita ai Romani.
Oltre a manifestare una serie corposa di risorse in svariati contesti, col trascorrere dei secoli il legno in questione – inclusi i suoi derivati – ha fatto registrare un considerevole aumento di prestigio e valore.
Ma prima di affrontare il tema dell’estetica del castagno, è necessario menzionare le proprietà fondamentali insite in quest’ultimo: tra le più importanti evidenziamo il tannino, una sostanza antiossidante della famiglia dei polifenoli, la cui funzione consiste nel proteggere la pianta da agenti patogeni quali funghi e batteri, il che permette di iscrivere questa tipologia di legno nell’elenco dei più duraturi.
La natura incontra la tecnologia
Tuttavia, ai processi ideati da madre natura si aggiunge necessariamente la mano diretta o indiretta dell’uomo. Per tutelare, dunque, un prodotto di estrema qualità, professionisti del settore si affidano al lavoro della macchina ed all’abilità dell’artigiano che insieme qualificano, modellano e rifiniscono il legno per le sue finalità.
In aggiunta, le nuove tecnologie, come gli specifici forni essiccatori moderni, permettono di ottenere semilavorati di alta qualità ottimizzando tempi e risorse per una maggiore produttivitá e per rispondere ad una domanda in continua crescita: attraverso la cooperazione del metodo naturale, per l’appunto, e di quello artificiale, essa è in grado di offrire una maggior stabilità, garantendo di fatto la riduzione d’assorbimento di umidità.
Colori, sfumature e sezioni
Al concetto di qualità del prodotto si lega inevitabilmente il carattere cromatico del castagno: l’albero in questione è caratterizzato da un colore bruno intenso – si scurisce in modo rapido rispetto al castagno americano e a quello giapponese – rossastro e tendente al grigio, in seguito all’invecchiamento dell’essenza.
Un aspetto estetico di pregevole fattura che fa pendant con le ‘micro strutture corporali’ della pianta, suddivisa in tre sezioni, trasversale, radiale e tangenziale, all’interno delle quali sono ben evidenti una serie di venature, diverse tra loro a seconda del taglio, che rendono il legno di Castagno adatto a numerose applicazioni in cui il suo valore estetico è apprezzato sia nello stile rustico che nel design contemporaneo.
Creatore di armonia: struttura e arredo
In ambito prevalentemente edilizio, il tavolame è destinato alla produzione di mobili, arredi per esterno, pannelli di legno massello, elementi per serramenti, rivestimenti, pavimenti interni ed esterni; in alcune regioni italiane, il legno di castagno è tradizionalmente impiegato per la produzione di pavimenti e serramenti, ove è apprezzato per il suo aspetto decorativo.
La fusione tra principi anatomici, nella fattispecie del legno Massello, ed elementi di design all’avanguardia danno vita ad articoli di spessore, che sfociano in prodotti finali di assoluta qualità. La versatilità del legname di castagno consente di realizzare componenti strutturali e di arredo che possono integrarsi tra loro dando luogo a risultati estetici armoniosi.
Qualunque sia lo stile architetturale di una struttura pubblica o privata, il castagno massello è in assoluto una delle migliori soluzioni, poiché straordinariamente versatile. Nella sua declinazione strutturale con capriate, travi, morali e tavole, ed in quella d’arredo con elementi di interior-design (tavoli, sedie, credenze ed altri mobili) diventano importanti protagonisti dell’ambiente indoor ed anche outdoor.
Rimarcando la sua versatilità con i vari stili estetici, questa meravigliosa essenza si sposa perfettamente con tutti i gusti di progettazione.
Da sempre nelle nostre case: amico dello stile
Nello stile rustico, che ci riporta alle atmosfere campestri in cui i colori della natura e la tranquillità emergono nell’ambiente. Stile, inoltre, legato al concetto del materiale grezzo, non rifinito, altro elemento che ritroviamo all’interno di questo particolare mood stilistico, in riferimento ai prodotti in massello.
Con lo stile moderno, invece, tende a delineare gli spazi (lo spazio per dare più spazio) oppure a contrastare l’area spiccando come elemento distintivo. Una soluzione del tutto stimolante per chi vive la struttura, con riferimento alle geometrie che vengono a crearsi e per la connessione tra il minimal o futuristico ed il passato, classico.
Nello stile classico, invece, intramontabile per eccellenza, il Castagno riesce ad enfatizzarne il carattere elegante, di lusso e pregio: elementi strutturali e arredamenti fanno sì che l’ambiente ricordi i contesti storici della nobiltà greco-romana.
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È alto, longevo ed elegante. No, non è dell’ennesimo James Bond o della star hollywoodiana di turno che vogliamo parlarvi, ma del nostro personaggio preferito: il Castagno.
Esattamente come il cinema anche il mondo del legno ha tanto da rivelare su uno dei suoi protagonisti principali. Nulla di trascendentale, si intende, bensì di tecnico-qualitativo: il Castagno, proprio come una figura di spicco nelle pellicole di Tarantino, offre degli spunti interessanti per analizzare ed approfondire le peculiarità che lo caratterizzano, partendo necessariamente dal suo elemento fondante, il legno, sino a comporre una sorta di carta d’identità ben definita, uno schedario completo di ogni tratto, proprietà, funzione e vantaggio.
Sono 50 le sfumature del Castagno, elementi fondamentali di una storia tutta da raccontare.
Motore, Ciak, Azione!
La differenza tra Legno e Legname
Legno:è il tessuto vegetale che indica generalmente le radici, il fusto e i rami degli alberi. Legno del Castagno: di colore marrone chiaro – venatura evidente.
Legname: con il termine legname si indica generalmente l’insieme di pezzi di legno tagliati e destinati a diversi impieghi (es. falegnameria, costruzione).
Anatomia del Legno: virtù, micro e macro strutture
Il legno può essere definito e caratterizzato attraverso tre sezioni anatomiche: sezione trasversale, sezione radiale e sezione tangenziale.
Sezione trasversale: o perpendicolare all’asse della pianta (attraverso la quale si può stimare l’età dell’albero).
Sezione radiale: colei che passa per l’asse della pianta (rappresenta la parte più resistente del tronco).
Sezione tangenziale: perpendicolare alla sezione radiale (la sezione tangenziale appare frequentemente nel legno segato, ove è possibile osservarne le venature).
Porosità anulare: carattere anatomico del legno di alcune latifoglie in cui gli elementi vasali (o pori), visti in sezione trasversale, appaiono comparativamente di ampio lume cellulare all’inizio della formazione di ciascun anello di accrescimento per poi diminuire di dimensioni più o meno bruscamente dando luogo a una cerchia porosa ben distinta, nota come zona di “legno primaticcio”, e una zona più esterna di pori a lume ridotto, nota come “legno tardivo”.
Alburno: porzione periferica fisiologicamente attiva (contiene anche cellule vive e conduce la linfa) del legno di un albero in piedi che spesso si distingue dalla porzione centrale di durame per il colore generalmente più chiaro e la maggiore suscettibilità agli attacchi da parte degli agenti del biodegradamento dovuta alle abbondanti sostanze di riserva di natura zuccherina. L’alburno è in genere eliminato durante la lavorazione.
Midollo: piccola porzione, generalmente di forma cilindrica, spesso presente al centro della sezione trasversale di un fusto, formatasi durante i primi stadi dell’accrescimento dell’albero, corrispondente alla posizione in cui si è venuto via via a trovare l’apice vegetativo.
Durame: porzione centrale fisiologicamente inattiva del legno di un albero in piedi che si estende tra il midollo e l’alburno da cui si distingue per il colore generalmente più scuro (nelle specie a durame differenziato) e la maggior durabilità naturale dovuta alla frequente presenza di composti fenolici, gomme, resine e altre sostanze con proprietà antisettiche.
Tannino: estrattivo del legno o della corteccia che presenta radicali fenolici. Molto abbondante in alcuni legnami tropicali, in passato veniva utilizzato per la concia delle pelli.
Tessitura: carattere morfologico del legno, determinato dalla sua struttura anatomica e dalla larghezza e uniformità degli anelli di accrescimento. In genere viene definita con gli aggettivi “grossolana”, “semi-fine” o “fine”.
Pollone: ramo a legno (ergo, non fruttifero) che nasce alla base del fusto dell’albero; è un tipo di ramo che va quasi sempre tagliato, onde evitare che la pianta possa indirizzare tutte le sue energie verso questa branca.
Fustaia: (bosco ad alto fusto) bosco in cui sono prevalenti le piante (di latifoglie e/o conifere) nate da seme.
Ceduo: (bosco ceduo) popolamento forestale di latifoglie che si ricostituisce per propagazione vegetativa dopo ogni taglio periodico mediante emissione (ricaccio) di polloni da una ceppaia, ovvero fusti di diametro limitato da cui si ricavano per lo più assortimenti destinati alla produzione di paleria e combustibili legnosi.
Governo: (forma di) modalità di rinnovazione del bosco. Tipicamente si riconoscono il governo “a ceduo” e “a fustaia”.
Classe di resistenza: profilo prestazionale per l’impiego strutturale del legno, basato su specifici valori relativi a proprietà meccaniche e di densità, risultante da un procedimento di classificazione.
Venatura: figurazione visibile sulla superficie di un semilavorato, formata dalle tracce degli accrescimenti periodici del legno.
Densità: (o massa volumica)rapporto tra la massa del legno o di un semilavorato e il suo volume misurati generalmente nelle stesse condizioni di umidità. La massa volumica si esprime in kg/m3.
Durabilità naturale: in termini generali indica la capacità di un legno o prodotto derivato non trattato di resistere alla degradazione indotta da sollecitazioni ambientali (di natura fisico-chimica) e biologiche (causate da batteri, funghi, insetti e organismi marini). Più propriamente indica la resistenza intrinseca del legno agli attacchi degli organismi lignivori sia per la porzione di alburno e di durame sia in relazione alle condizioni di impiego.
L’Igroscopia e i processi di Stagionatura ed Essicazione
Igroscopia: o igroscopicità, è la capacità di una sostanza, o di materiali, di assorbire le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante. Il legno è un materiale igroscopico ovverosia un regolatore naturale di umidità.
Stagionatura: è un processo di lavorazione del legno, il quale contiene al suo interno una quantità d’acqua piuttosto rilevante (peso umido può arrivare anche a ¾ del peso del legno). Una volta tagliato e trasformato in tavole, esso “perde” gradualmente la suddetta umidità, sino ad equilibrarsi con l’ambiente circostante. Prima che ciò avvenga in maniera definitiva è praticamente impossibile utilizzare il legno come materiale da lavoro.
Essicazione: è inclusa nel processo di stagionatura. Conseguenza diretta di due fenomeni: 1) circolazione ed equilibrio della quantità d’acqua, 2) evaporazione dell’acqua influenzata da fattori ambientali. Subito dopo il primo taglio, le tavole vengono accatastate in un luogo all’aperto lontano da intemperie: è un’operazione che necessita di tempo e dettagli non di poco conto (es. deposito, terreno, disposizione cataste).
I Fattori di Criticità e le Malattie del Castagno
Cipollatura: discontinuità tra anelli di accrescimento contigui che si estende tangenzialmente lungo l’asse del fusto e interessa alcune provenienze. Può essere limitata all’origine con una buona selvicoltura; alcuni assortimenti risultano meno penalizzati come ad esempio quelli per ingegneria naturalistica.
Macchie superficiali: variazioni cromatiche di colore scuro che si originano nei punti di contatto tra legno e metalli, in presenza di umidità, a causa di reazioni chimiche con i tannini. Tramite una buona progettazione delle suddette zone di contatto, le macchie si possono eliminare con soluzioni a base di acido ossalico.
Cancro corticale: è una malattia necrotica che colpisce gli organi legnosi del Castagno, causata dal fungo Cryphonectria parasitica. I sintomi: nelle fasi iniziali la corteccia assume una colorazione rossastra e un aspetto depresso; in un secondo momento l’albero tenta di reagire attraverso la cicatrizzazione dei tessuti distrutti, che dà origine alle cosiddette necrosi corticali (definite per l’appunto cancri). I castagneti europei, a differenza di quelli statunitensi, hanno subìto un impatto negativo minore.
Mal d’inchiostro: è una malattia che colpisce gli alberi. È causata dai funghi Phytophthora cinnamomi e Phytophthora cambivora: mentre quest’ultimo “conserva” l’attacco esclusivo al Castagno, la specie cinnamomi risulta essere insidiosa per oltre 900 tipi di piante appartenenti a più di 200 generi. La malattia appare frequente in luoghi caratterizzati da un elevato grado di umidità, provocando di conseguenza un ingiallimento delle foglie e la diminuzione della fioritura; il trattamento consigliato consiste nel taglio netto dell’albero interessato e nell’eliminazione meccanica o chimica del ceppo.
Il Legno come espressione dello Sviluppo Sostenibile
Ettaro: unità di misura pari a 10000 metri quadrati usata nel settore agro-forestale per indicare la superficie di terreno destinata alle diverse forme di coltura.
Silvicoltura: detta anche silvicultura o selvicoltura, rientra nel macrocosmo delle scienze forestali e si occupa direttamente di quelle attività che consentono l’impianto, la coltivazione e l’utilizzazione dei boschi, assicurando nel tempo una loro sicura rinnovabilità in termini puramente sostenibili.
Bioedilizia: detta anche architettura sostenibile/bioecologica o green building, è una metodologia di progettazione, costruzione e ristrutturazione di edifici devota ad un basso impatto ambientale e procedimenti ecologici, integrati sia con tecnologie innovative, sia con l’utilizzo di materiali naturali.
Le proprietà del Massello, del Massiccio e del Lamellare
Massello: il legno Massello si ricava da una parte del tronco, il durame, porzione centrale di colore scuro che si estende tra il midollo e l’alburno. La suddetta tipologia di legno garantisce una maggiore qualità del prodotto, essendo annoverata tra le migliori selezioni soprattutto nel settore della bioedilizia e dell’arredamento indoor e outdoor.
Massiccio: il legno Massiccio è caratterizzato dalla compresenza del durame e dell’alburno, evidenziata peraltro dalla disomogeneità cromatica presente sul prodotto finale. In termini prettamente qualitativi il Massiccio risulta leggermente inferiore al Massello, assicurando tuttavia una produzione di buon livello.
Lamellare: legno naturale realizzato su scala industriale. Si posiziona sul gradino più basso del podio valoriale. Presenta due difetti: instabilità dimensionale (eventuale insinuazione dell’umidità tra legno e strato carbonizzato con conseguente screpolatura in superficie) e deperibilità biologica (soggetto a funghi e muffa).
Assortimento: termine generico utilizzato per indicare un pezzo di legno massiccio (ad esempio, un tronco o toppo) o un semilavorato caratterizzati da specifici requisiti dimensionali e qualitativi stabiliti in relazione ad un determinato impiego. A questo proposito si parla anche di “toppo da sega”, “toppo da sfogliatura”, ecc.
Il Legno nell’Edilizia: una vasta gamma di scelta
Orditura primaria: formata da travi collocate sulla linea di colmo e di gronda (scaricamento forza a terra).
Orditura secondaria: composta da travetti (o travicelli, nonostante l’uso ormai desueto) dove poggiano tutti i vari strati della copertura.
Trave di castagno: costituisce l’orditura primaria delle coperture e dei solai. Va da sezioni standard 15×15 cm fino a 42×42 cm con lunghezze che possono raggiungere i 12 mt. Disponibile a Uso Fiume e a Spigolo Vivo: possono essere effettuate lavorazioni specifiche sulle estremità di travi e morali per accrescerne il valore estetico.
Trave a Uso Fiume: è estratta dalla corteccia e presenta le medesime qualità di quella classica. La sua caratteristica principale è lo “spigolo smussato” che conferisce un ulteriore valore estetico al prodotto finale.
Trave a Spigolo Vivo: è una trave tradizionale, dall’aspetto squadrato e spigolato. La sua caratteristica emblematica è il cosiddetto “spigolo vivo”, privo di smussature.
Morale di castagno: viene impiegato nell’orditura secondaria del tetto ed è indispensabile nel sostegno del tavolato o delle pianelle in cotto. Viene prodotta con sezioni standard che vanno dall’8×8 al 12×12 e con lunghezze da 100 a 800 cm.
Tavola: il tavolame stagionato è generalmente impiegato nella costruzione di sottotetti, pavimenti e rivestimenti. Lo spessore delle tavole di castagno varia da 2 a 4 cm, con lunghezze che possono arrivare fino a 200 cm.
Perlina: tavola di legno piallato con incastri sui lati denominati “maschio” e “femmina” (con possibilità di customizzazione), utilizzata per il rivestimento di pareti e soffitti.
Tranciato di legno: consiste in fogli estremamente sottili, risultato della tranciatura delle assi di Massello; è detto anche impiallacciatura, piallaccio o rimesso. Esistono svariate classificazioni di tranciatura: sul largo, all’italiana, alla francese, alla svedese.
Piallaccio: sottile semilavorato di legno, di spessore inferiore a 7 mm. Il termine trova scarso impiego nel linguaggio tecnico in ambito nazionale ove si preferisce precisare la modalità di lavorazione con cui il foglio è stato ricavato e si parla pertanto più comunemente di “tranciato” o “sfogliato”.
Capriata: elemento architettonico formato da una travatura reticolare piana posta in verticale, usata come componente base di un tetto a falde inclinate. Grazie alla struttura triangolare, la capriata annulla le spinte orizzontali permettendo di ottenere stabilità e sicurezza. Artena Legnami è in grado di realizzare capriate di ogni genere grazie ad operai altamente specializzati; tale operazione è possibile anche grazie al certificato rilasciatoci dal Servizio Tecnico Centrale e dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la lavorazione e trasformazione di elementi strutturali in legno massiccio e in legno lamellare.
Palo in castagno: dal classico impiego per recinzioni a complesse opere di ingegneria naturalistica, la paleria in castagno si presta ad una molteplicità di utilizzi. Le intrinseche qualità del castagno garantiscono un prodotto resistente e durevole, particolarmente indicato per vigneti e impianti antigrandine.
Parquet: elemento destinato alla realizzazione di un pavimento di legno; deve avere lo spessore dello strato superiore non inferiore a 2,5 mm prima della posa.
Pellet: combustibile ottenuto da biomassa polverizzata e compressa, con o senza l’impiego di leganti, avente forma cilindrica e lunghezza inclusa tra 5 e 30 mm. Il materiale grezzo impiegato per la produzione di pellet può essere costituito da biomassa legnosa, erbacea, derivante da frutti o dall’unione e miscela di differenti tipi di residui vegetali.
L’Importanza delle Certificazioni
Marcatura CE: “Certificato di conformità del controllo della produzione in fabbrica”, denomina un insieme di pratiche obbligatorie per tutti i prodotti per i quali esiste una direttiva comunitaria, che include anche l’applicazione di un simbolo con le lettere “CE” sul prodotto oggetto di marcatura (da cui il nome).
Certificazione PEFC: acronimo di Programme for Endorsement of Forest Certification schemes,ovvero il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Il PEFC è un’organizzazione mondiale non governativa nata nel 1999la quale, attraverso il sostegno di proprietari forestali, amministrazioni pubbliche, organizzazioni ambientaliste per la commercializzazione del legno, associazioni di categoria e si occupa di gestione sostenibile di foreste, salvaguardando e proteggendo il patrimonio ambientale per le generazioni future. La certificazione di Catena di Custodia PEFC fornisce una garanzia, verificata in maniera indipendente, che il materiale provenga da foreste gestite in modo sostenibile.
La Top Quality del nostro Castagno
Premium Italian Chestnut® : brand del cliente fedele al Castagno, pianta ben nota in quanto ampiamente diffusa in Italia – presente in un terzo del territorio nazionale – sia come albero isolato, sia come specie caratterizzante alcune tipologie di boschi posti in una zona fitoclimatica che ne prende il nome (Castanetum). Ma perché proprio il Castagno? Perché oltre ad avere proprietà e caratteristiche uniche nel suo genere – la lunga durata, la leggerezza, la resistenza, la sostenibilità e la versatilità nel mondo dell’edilizia – rappresenta il nostro orgoglio, in termini di selezione e prestigio: un vero e proprio patrimonio della filiera-legno italiana, garanzia di assoluta qualità per i nostri clienti.
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Dal 2011 in Artena Legnami con passione e dedizione ho aggiornato e potenziato la rete commerciale dell’azienda. Costantemente attento a tutto il processo produttivo, rinnovandolo e potenziandolo, dal taglio alla produzione del Castagno, ma anche alla selezione e acquisto materie prime. Sono responsabile di Filbiocasta e membro del Comitato tecnico legno strutturale
Quante volte abbiamo sentito parlare di sostenibilità? Innumerevoli, negli ambiti più disparati.
Ma nello specifico, cos’è il concetto di sostenibilità? Qual è la sua essenza? La sua struttura interna e le funzioni che ne derivano?
Per entrare nel merito del tema occorre introdurvi nel microcosmo del PEFC, acronimo di Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, ovvero il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale.
Il PEFC è un’organizzazione mondiale non governativa nata nel 1999 la quale, attraverso il sostegno di proprietari forestali, amministrazioni pubbliche, organizzazioni ambientaliste per la commercializzazione del legno, associazioni di categoria e sindacati dei lavoratori, si occupa di gestione sostenibile di foreste, salvaguardando e proteggendo il patrimonio ambientale per le generazioni future.
Si tratta di un ente di vitale importanza per la filiera del legno che, mediante la sua attività, permette ad aziende e rispettivi clienti di usufruire di prodotti controllati, di sicura provenienza e certificati in modo corretto e regolare.
Tutto ciò rientra in un quadro generale di sostenibilità categorizzato in più comparti, retto da cinque pilastri ideati equamente e sprovvisti di un’intelaiatura gerarchica, la cui assenza comporta la necessaria coesistenza degli stessi.
Pilastro Ambientale: il Rispetto del Pianeta
Il PEFC può essere considerato uno dei capisaldi della sostenibilità, principio sul quale poggia il celebre pilastro ambientale. La tutela del territorio, nella fattispecie dei boschi di castagno – tipologia a noi cara per le innumerevoli proprietà che essa contiene – è l’obiettivo primario a cui deve aspirare una collettività caratterizzata dalla cooperazione tra aziende e persone comuni, affinché gli ecosistemi del nostro pianeta non subiscano variazioni letali.
A tal proposito, focalizziamo la nostra attenzione sul Castagno Europeo: ricordate cosa rende così speciale il “Tannino”? Ora provate a pensare per un attimo alle conseguenze, per l’uomo e non solo, che scaturirebbero da un eventuale squilibrio improvviso.
Pilastro Storico-Culturale: un Patrimonio da Tutelare
L’errore più comune che si compie nell’affrontare un discorso sulla sostenibilità è quello di favorire l’accezione ambientale sulle altre peculiarità che caratterizzano il suddetto modello di sviluppo: il secondo pilastro che sorregge l’assetto in questione si contraddistingue per il suo profilo storico-culturale.
Con esso risulta più che doveroso veicolare, con costanza e dedizione, un messaggio votato alla valorizzazione di prodotti qualitativamente validi, assicurando al tempo stesso la salvaguardia di pregevoli risorse ambientali, talvolta connesse ad una sfera alternativa come può essere quella letteraria, intrisa di storia, leggende e riconoscimenti culturali. Fra gli innumerevoli esempi possibili, il plurimillenario Castagno dei Cento Cavalli funge da testimonianza emblematica.
Pilastro Economico: il Valore Inestimabile della Materia Prima
Il terzo pilastro della sostenibilità è riconducibile al valore economico, da non confondere tuttavia con i “freddi” parametri numerici interconnessi al profitto della singola attività aziendale. Quando parliamo di valore economico è necessario concepire tale espressione come un’opportunità che apre allo sfruttamento della materia prima in maniera genuina, scrupolosa ed equilibrata, capace di generare una sorta di “indotto rovesciato”.
Dunque, non solo legname – per il quale consigliamo vivamente sette motivi, suddivisi in proprietà tecniche, per scegliere il Castagno Massello – ma una varietà ben definita di prodotti nel settore edilizio, gastronomico e persino erboristico: si pensi ai superpoteri curativi del Tannino – ancora lui – alle ghiottonerie realizzate con la castagna, non plus ultra della tradizione culinaria autunnale o ancor più semplicemente alla qualità estetica apportata nell’interior design. In buona sostanza, un’unica via per più direzioni, le cui strade portano tutte al castagno.
Pilastro Etico: PEFC, uno Schema di Gestione Sostenibile
Capitolo quattro: il pilastro etico. Questa divisione, strettamente correlata al tema ambientale e al raggiungimento di molteplici goal in ambito economico, fa riferimento all’esigenza di costruire una realtà solida, capace di saper coniugare le svariate forme di sostenibilità in modo responsabile e, di conseguenza, di poter offrire al cliente un modello totalmente positivo.
Da qui la necessità di dotarsi di certificazioni pertinenti come quella creata ad hoc dal PEFC, garanzia di:
– Mantenimento della funzione protettiva delle foreste nei confronti dell’acqua.
– Tutela della biodiversità degli ecosistemi forestali.
– Verifica dell’origine delle materie prime legnose.
– Regolazione del taglio delle piante rispettando il naturale ritmo di crescita della foresta.
– Obbligo che le aree soggette al taglio vengano rimboschite o preferibilmente rigenerate e rinnovate naturalmente.
– Tutela, diritti e salute dei lavoratori.
– Promozione delle filiere corte.
– Diritti delle popolazioni indigene e dei proprietari forestali.
Alla certificazione PEFC si lega inevitabilmente la rilevanza della marcatura CE, una conferma di qualità che fornisce quell’identikit ideale per un prodotto di livello nel campo della bioedilizia, dell’ingegneria ambientale, della falegnameria e dell’arredo.
Pilastro Sociale: il Castagno che Unisce
Il quinto ed ultimo – ma non per importanza – pilastro della sostenibilità assume i tratti della nota funzione sociale. Per definizione, la sostenibilità sociale implica l’inclusione di determinate condizioni di benessere umano, ugualmente ripartite per classi e genere.
Noi di Artena Legnami, avendo equilibrato il rapporto con le finalità ambientali ed economiche, abbiamo improntato la nostra mission sulla partecipazione e la condivisione, azioni che concorrono a costruire relazioni forti, leali e durature con sia il cliente, sia con il territorio circostante. Trait d’union tra la nostra azienda ed il Castagno, eccellenza italiana da cui hanno origine prodotti di assoluto valore, simboli della professionalità che fa di noi un punto di riferimento nel mercato del legno.
Clicca QUI per scoprire tutte le nostre certificazioni.
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Dal 2011 in Artena Legnami con passione e dedizione ho aggiornato e potenziato la rete commerciale dell’azienda. Costantemente attento a tutto il processo produttivo, rinnovandolo e potenziandolo, dal taglio alla produzione del Castagno, ma anche alla selezione e acquisto materie prime. Sono responsabile di Filbiocasta e membro del Comitato tecnico legno strutturale
Definire la qualità di un materiale o di un prodotto non è semplice.
Nel mondo del commercio in generale, sono tanti i prodotti che vengono distribuiti e promossi come beni di qualità, cercando di giustificare quanto detto nei modi più disparati, soprattutto se non esiste una certificazione che ne attesti il valore rispetto ad altri prodotti.
L’etichetta qualità (in termini linguistici) agli occhi di clienti e consumatori vale quindi 0 se non viene ben comunicato un sistema di comparazione dei valori del prodotto rispetto alle alternative, una classificazione che metta in risalto i vantaggi, quantificati in misure e metriche con cui poter realmente appurare il relativo livello di efficienza.
Non tutti i beni o servizi nel vasto mondo dell’economia necessitano di particolari caratteristiche tecniche per essere scelti dal cliente. Tuttavia, in altri casi sono proprio i valori performanti di un determinato prodotto a stabilirne la capacità di vendita anche perché se non conforme a determinati valori (imposti), molto spesso, non può essere idoneo all’utilizzo. Esempio per eccellenza è il mondo delle costruzioni e dei settori dell’architettura, dell’edilizia, dell’ingegneria civile, ambientale, etc.
Un materiale idoneo all’applicazione strutturale deve essere sottoposto a rigidi controlli e verifiche per poi ricevere una certificazione che attesti l’effettiva qualità e capacità di prestazione. Tra i tanti prodotti in commercio ce n’è uno in particolare che prevede una serie di controlli già a partire dal suo stato in natura: il legno!
Quando il LEGNO diventa LEGNAME
Le specie legnose conosciute nel mondo sono circa 30.000, solo poche centinaia sono idonee al commercio e solo alcune di queste possono essere considerate per l’uso strutturale. Dalla coltivazione delle specie, regolamentata da normative regionali, e la selezione accurata dei trochi con relativa tracciabilità rispetto alla provenienza, fino alla prima lavorazione da parte di centri di produzione specializzati che devono seguire specifiche procedure imposte a livello nazionale ed europeo.
Proprio durante le ultime fasi di questo percorso, il materiale cambia letteralmente la sua identità. Il legno, inteso come materia prima, diventa ‘’legname’’, prodotto per uso strutturale. Ciò avviene solo dopo essere stato classificato in base alla sua resistenza, reso idoneo con una serie di valori prestazionali ed infine consegnato da un produttore specifico o da un centro di lavorazione qualificato. La distinzione dei due stadi richiama correttamente la differenza tra i termini anglofoni “wood” e “timber” tipica dei vocabolari industriali americani ed inglesi, tra l’altro utilizzati in tutto il mondo, soprattutto in ambito commerciale.
Valori, Prestazioni e Profili
La classificazione della resistenza del legname è regolata, quindi, da una serie di profili prestazionali che fanno riferimento ad un valore specifico. Ogni caratteristica tecnica viene registrata statisticamente sulla base dei risultati di prove distruttive e test effettuati in laboratorio.
Tra le poche specie destinate all’utilizzo strutturale vi è proprio il Castagno Italiano che possiede un proprio iter valutativo e che registra specifici valori in relazione a parametri, di cui riportiamo le principali voci:
– Flessione – Trazione perpendicolare alla fibratura – Compressione parallela alla fibratura – Compressione perpendicolare alla fibratura – Modulo di elasticità parallelo alla fibratura – Modulo di elasticità perpendicolare alla fibratura – Modulo di taglio – Massa Volumica
I rispettivi valori sono riportati nella pagina di approfondimento del nostro Castagno.
Come vengono stabiliti, però, questi valori ed in che modo avvengono queste misurazioni?
Classificazione a Vista del Castagno
In Italia il principale metodo utilizzato per la classificazione della resistenza è quello “a vista”, cioè attraverso rilevazioni manuali delle caratteristiche del legno che sono in grado di influenzare le proprietà meccaniche. Le regole di classificazione a vista attualmente in vigore sono state definite e codificate in norme tecniche condivise da operatori di varia provenienza (segherie, progettisti, assicurazioni e agenzie governative) e convalidate da decenni di esperienza applicativa, sia in Europa che in Nord America. Un processo dinamico e necessario per poter garantire sempre i livelli di affidabilità e sicurezza richiesti alle strutture. Livelli che i prodotti di Castagno Strutturale hanno da sempre garantito.
Nonostante ciò, in aggiunta al sistema di valutazione a vista per l’efficienza del prodotto, recenti studi sul legname di Castagno hanno permesso ad Artena legnami® e a tutte le realtà del consorzio ConLegno, di conseguire una Valutazione Tecnica Europea (ETA) finalizzata alla marcatura CE dell’assortimento conosciuto come “Uso Fiume di Castagno”.
Uso Fiume di Castagno
Il percorso che ha visto protagonisti i parametri prestazionali, la qualità testata in laboratorio e la successiva classificazione del prodotto strutturale, termina ufficialmente con la certificazione degli assortimenti più efficaci per l’applicazione strutturale. Nello specifico la marcatura CE per l”Uso Fiume di Castagno”.
Per definizione, questi prodotti si ottengono mediante squadratura a quattro lati di tronchi selezionati, conservando gli smussi naturali in modo da limitare l’interruzione di continuità della fibra nel processo di lavorazione.
Assegnare precisi ed affidabili valori di resistenza meccanica a questi prodotti significa offrire un importante strumento di scelta a progettisti e clienti finali, nell’ottica di valorizzare l’impiego di un prodotto forestale italiano di enorme ricchezza, coniugando gusto estetico e tecnica nelle ristrutturazioni degli edifici storici, come nelle costruzioni moderne.
Clicca QUI per scoprire la certificazione CE per ‘’Uso Fiume di Castagno” del nostro Premium Italian Chestnut ®.
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Cosa ha di speciale il legno massello rispetto agli altri formati di produzione?
Prodotti in lamellare o in legno massiccio (spesso confuso con il massello) sono sicuramente delle soluzioni interessanti ma, indifferentemente dal tipo di applicazione (mobili, infissi, uso strutturale, etc), il legno massello rimane, senza dubbio, tra le migliori selezioni soprattutto nel settore della bioedilizia e dell’arredamento indoor e outdoor.
Per comprendere davvero le 7 straordinarie proprietà del Castagno Massello è d’obbligo una piccola introduzione sulla struttura naturale del legno. Andiamo a sezionare una porzione di Castagno Europeo e diamo un’occhiata al suo interno.
La morfologia del legno risulta essere estremamente vasta. Sezionando un tronco, infatti, possiamo notare come siano riconoscibili diverse parti, ognuna con delle caratteristiche estremamente differenti tra di loro. Nello specifico, la parte più periferica della sezione esaminata, contraddistinta da una colorazione più chiara, viene detta alburno. Questa sezione anticipa e tange una porzione centrale più scura detta durame. Proprio quest’ultimo viene utilizzato per la creazione di legno massello.
L’alburno, infatti, è molto meno resistente e in più suscettibile all’attacco di funghi ed insetti, mentre il durame essendosi formato in seguito ad un processo di duramificazione delle cellule dell’alburno, non possiede queste debolezze, divenendo una scelta ottima in moltissimi frangenti.
Le 7 Forze del Castagno Massello
Il legno di Castagno in varietà massello possiede delle caratteristiche uniche che lo rendono estremamente vantaggioso e versatile nelle applicazioni. Andiamo a scoprire finalmente perché è considerato uno dei migliori materiali nel mercato:
1) Durabilità. Il legno di Castagno è di per sé una delle essenze più durevoli e resistenti in natura – vedi l’alta concentrazione di Tannino all’interno (per approfondire leggi l’articolo I Superpoteri del Tanino. La sua produzione in forma massello incrementa notevolmente il suo ciclo di vita nel tempo. Anche se posto, infatti, in condizioni esterne e metereologiche estreme può rivelarsi sorprendentemente durevole.
A prova di ciò abbiamo tutti i ritrovamenti storici di opere e strutture realizzati in legno massello, che dopo essere state realizzate più di 4000 anni fa (come ad esempio i ritrovamenti delle tombe dei faraoni) possono essere ammirate in buono stato ancora oggi.
2) Ecosostenibilità. Le normative ora vigenti spingono per l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale e che rispondano alle problematiche della bio-sostenibilità che purtroppo affliggono l’intero mondo. Il Castagno massello risponde a queste caratteristiche, risultando una soluzione con un basso impatto ecologico per via della sua rinnovabilità. Si tratta di un prodotto puro al 100%, rigenerabile e riciclabile, considerato, appunto, nel mercato come “legno per eccellenza”.
3) Igroscopia. L’igroscopia è la capacità di un materiale di trattenere e respingere l’umidità attraverso un continuo scambio dal suo interno all’esterno. Questa particolarità permette al legno massello di stabilire un equilibrio con l’ambiente circostante assorbendo o cedendo il vapore acqueo nell’area. Il grado di igroscopia (o igroscopicità) del Castagno massello lo rende straordinariamente adatto per questo fenomeno data la sua configurazione porosa e flessibile che permette, inoltre, l’immagazzinamento continuo di umidità senza alterare lo stato del legno nel tempo.
4) Resistenza al fuoco. Sfatiamo il mito dell’alta infiammabilità del legno poiché la realtà è ben diversa! Per via della sua conformazione, il Castagno massello registra degli standard REI molto alti in termini di resistenza meccanica al fuoco, addirittura superiori alle strutture in muratura o in calcestruzzo armato.
Prima di tutto, una struttura in legno massello garantisce quella che viene chiamata la carbonatazione: sottoposto a fiamma diretta il legno inizia a bruciare, ma raggiunti i 240°C ha inizio un processo di carbonizzazione dello strato più esterno che così facendo protegge come uno scudo la parte più interna, impedendo quindi alla sezione resistente di ridursi se non in tempi molto lunghi. In secondo luogo, proprio per la sua capacità igroscopica, tende ad accumulare un quantitativo di umidità tale da rallentare ulteriormente la carbonizzazione.
5) Efficienza strutturale. Il Castagno massello è adatto anche per la creazione di strutture complesse e miste. Grazie all’implementazione di cavi d’acciaio o calcestruzzo, infatti, offre ottimi livelli di affidabilità. Di particolare rilievo è la sua applicazione nelle costruzioni antisismiche. Per via del suo comportamento nei confronti delle stimolazioni delle onde, il suo impiego è preminente nelle zone ad alto rischio sismico.
6) Antistaticità. Il legno, al contrario di altri materiali (come ad esempio la plastica), ha proprietà antistatiche in quanto la superficie dei prodotti tende a respingere di più polvere, detriti e altri allergeni. Sia in forma strutturale che di arredo, questa proprietà permette di avere un ambiente vivibile più pulito e sicuro, soprattutto per persone con problemi respiratori o di allergie agli acari.
7) Stile estetico unico. Costruzioni private o pubbliche con elementi strutturali in Castagno Massello riproducono un ambientazione particolarmente accogliente e affascinante. L’aspetto naturale del legno massello e la colorazione unica del Castagno generano un effetto straordinariamente calmante sulle persone e creano condizioni climatiche interne molto piacevoli: un senso di pace e relax che aiuta a rivitalizzare il sistema nervoso e di conseguenza a rafforzare il sistema immunitario.
Oggi, l’estetica ricreata dal legno massello è molto ricercata in tutto il mondo soprattutto per chi desidera uno stile country o rustico. In aggiunta, con il trascorrere del tempo il legno tende a scurirsi ed il Castagno, in particolar modo, raggiunge una colorazione bruna: questo stile è molto richiesto nel settore lusso e degli immobili di prestigio.
Il Legno Massello non è Legno Massiccio
Vogliamo ora definire (una volta per tutte) la differenza tra legno massello e legno massiccio. Nella prima parte dell’articolo abbiamo introdotto le caratteristiche interne di un tronco, il durame e l’alburno. Ora vediamo come queste rappresentano la grande differenza tra i due tipi di prodotto. Il legno massiccio si ricava sfruttando sia il durame, la parte più dura del tronco, sia l’alburno, costituito dagli anelli più esterni. Questa parte del tronco è meno densa (minore peso specifico) e più morbida con maggiore possibilità di registrare deformazioni e anomalie nel tempo. Il legno massello invece viene ricavato dal solo strato più interno, il durame, di composizione più dura e resistente così da rimanere sempre omogeneo e compatto.
Soluzione ai Tempi di Stagionatura
Il Castagno Massello necessita tempi di stagionatura molto lunghi prima di poter essere utilizzato nelle sue numerose applicazioni. Per stagionatura si intende un processo nel quale il legno si stabilizza e perde la maggior parte dell’acqua trattenuta all’interno, che potrebbe essere causa di deformazioni e instabilità. Il processo può essere effettuato sia in maniera naturale che artificiale, attraverso speciali forni devoluti a scopo di essiccazione. Noi di Artena Legnami® ci avvaliamo di forni specializzati proprio per ovviare ai lunghi tempi di stagionatura naturale, garantendo gli stessi standard qualitativi dei processi naturali ma in tempi molto ridotti e offrendo così prodotti di Castagno Massello in tutti i periodi dell’anno.
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La risposta non è scontata perché generalmente si pensa quasi esclusivamente alle castagne ed ai marroni per uso alimentare, mentre sono svariati gli utilizzi che si possono fare del castagno, o meglio, dei prodotti che può offrire.
Il Mercato del Castagno, globalmente parlando, si concentra principalmente sul settore gastronomico e della bioedilizia ma possiamo individuare diversi prodotti e applicazioni che, insieme, rappresentano un’importante fetta dell’economia internazionale con record di produzione Made in Europe!
Nel panorama europeo si conta, oggi, una produzione di circa 150.000 tonnellate per 2.5 milioni di ettari coltivati e distribuiti prevalentemente nei territori italiani, francesi, spagnoli e portoghesi. Una domanda che supera di gran lunga l’offerta, tuttavia la produzione italiana è in continua crescita e si stima un ulteriore incremento nei prossimi 5 anni di circa il 30% annuo (dati FederLegnoArredo e EuroCastanea).
Il Castagno è sempre stato una ricchezza, nonché orgoglio, del nostro territorio con una tradizione di oltre 2000 anni. Le sue proprietà iniziano ad essere celebri già dai tempi degli antichi romani, quando la pianta è stata protagonista nelle ingegnose costruzioni ed opere dei “figli di Romolo”. In aggiunta, la stessa farina di castagne è stata per secoli una risorsa indispensabile con la quale produrre il noto “pane dei poveri”.
L’albero e i suoi frutti acquisiscono sempre più importanza nella vita di tutti i giorni tanto che nel 1367 venne regolamentato l’utilizzo del castagno vietandone il taglio al piede e stabilendo il divieto di uso dei rami come legna da ardere. Successivamente, nel 1656, si stabiliscono disposizioni minuziose perfino per la salvaguardia dei mulini per la produzione della farina.
La ricerca e la tecnologia hanno portato l’uomo a considerare il castagno per molte altre applicazioni differenti. Oggi possiamo affermare che ogni componete della pianta è potenzialmente una risorsa per l’economia: dalle radici alle foglie, dalla corteccia alla preziosa essenza legnosa. Tra i vari ambiti troviamo, ad esempio, l’erboristeria, la gastronomia, l’arredo e l’edilizia.
Erboristeria e Medicina
I numerosi principi attivi contenuti nel castagno, nei suoi frutti e nella sua corteccia lo rendono idoneo anche in ambito medico e del benessere. Troviamo infatti elementi come alcaloidi, albumina, gomma, resina, piccole quantità di fitosterine e, soprattutto, il tannino (leggi l’articolo di approfondimento I Superpoteri del Tanninoper conoscere i benefici di questa sostanza). Proprio grazie a quest’ultimi, presenti principalmente nella corteccia, si possono ottenere grandi benefici in caso di malattie come disturbi gastrici, fastidi cutanei, raffreddore e difficoltà respiratorie.
La preparazione di infusi con le foglie di castagno, inoltre, permette di ridurre lo stress e disintossicare il corpo. Altri benefici sono legati ai trattamenti di bellezza. Con le castagne infatti, vengono realizzati oltre che creme per detergere la cute, anche prodotti shampoo e lozioni che permettono di schiarire i capelli.
Castagno, Castagne e Gastronomia
Forse uno dei motivi per cui il castagno è così celebre è rappresentato dal suo frutto: la castagna. Quest’ultima è considerata da molti una vera e propria prelibatezza da gustare in numerosi modi. La sua applicazione arriva fino alla pasticceria ed è grazie proprio alla farina di castagna che si può realizzare uno dei dolci più apprezzati dagli italiani, il Mont Blanc. La sua forma di consumo principale, tuttavia, risulta essere sicuramente la caldarrosta, ovvero castagne cotte lentamente sul fuoco all’interno di una padella bucherellata. Un alimento questo divenuto tradizione autunnale delle famiglie italiane, le quali non fanno mai mancare questa specialità ed i suoi derivati nelle proprie tavole.
Il Castagno nel Settore Arredo e Falegnameria
La straordinaria resistenza e flessibilità del legno di castagno lo rendono perfetto per essere utilizzato in modo massiccio all’interno dell’arredo e dell’interior design. La malleabilità del castagno permette di realizzare mobili in diversi stili, dai più moderni ai rustici e vintage. Oltre all’utilizzo diretto del legno nel design troviamo anche l’applicazione di quest’ultimo con elementi di serramenti, rivestimenti, pavimenti esterni e interni.
L’Applicazione Strutturale del Castagno
Il mondo del castagno non si ferma certamente agli utilizzi sopra citati. Il suo legno, infatti, è particolarmente apprezzato in tutta Europa per la realizzazione di strutture e costruzioni. Questo per via dei grandi vantaggi che l’utilizzo della pianta porta con sé. Ad oggi, per esempio, il castagno è l’unica latifoglia nazionale per la quale sono disponibili valori di resistenza meccanica del legname a sezione rettangolare (seppur con alcune limitazioni).
Un altro elemento di estrema importanza da considerare è la grande durabilità del castagno. La sua composizione con alta presenza di tannini, infatti, lo porta ai vertici in termini di resistenza ai funghi, agli agenti atmosferici ed agli insetti, evitando così il bisogno di ricorrere a numerosi trattamenti preservanti. Il comportamento del castagno è estremamente positivo anche in termini di leggerezza, resilienza agli sbalzi di temperatura e in stabilità strutturale.
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Ricordate il mito del siero del Super Soldato, capace di aumentare forza, resistenza e longevità di un uomo?
Beh, ne esiste uno per il mondo vegetale e non si tratta di un mito bensì un composto completamente naturale presente in alcune fortunate varietà vegetali.
Stiamo parlando del tannino, Elisir di Lunga Vita di molte piante vascolari, tra cui il Castagno Europeo in cui è presente il più alto tasso di concentrazione rispetto a tutti i suoi cugini del Regno delle Fagaceae.
Il tannino è una sostanza antiossidante della famiglia dei polifenoli ed è distribuito in tutte le componenti della pianta: corteccia, radici, rizomi (fusti sotterranei ricchi di sostanze di riserva, simili alle radici), frutti, foglie ed ovviamente nell’essenza legnosa interna.
Ma cosa rende così speciale il Tannino?
Il Potere Protettivo del Tannino
Grazie alla sua composizione chimica, il tannino è il più grande protettore delle specie vegetali come evidenziato negli studi delle Università di Firenze, Milano e Padova. Oltre ad essere un fondamentale catalizzatore della rigenerazione cellulare, la sua presenza garantisce un’azione estremamente efficace contro funghi, insetti e soprattutto batteri.
Più del 90% di quest’ultimi viene eliminato grazie alla sua capacità di penetrare nelle “corazza” che riveste la cellula batterica, oltre la membrana, per poi raggiungere gli organuli responsabili del processo metabolico, provocandone la morte. Il processo è più o meno veloce a seconda del tipo di batterio che prevale nell’ecosistema circostante: alcuni mono-membrana come lo Stafilococco , altri pluri-membrana come l’Escherichia Coli, biologicamente più resistenti.
Il Potere Mediatore del Tannino
Il Tannino è una sostanza “semiochimica” ovvero è in grado di portare informazioni biologiche importanti ed utili all’interazione tra gli organismi viventi, in maniera simile ai ferormoni secreti dalle ghiandole animali per trasmettere messaggi di natura olfattiva ai propri simili come la sensazione di paura, di un pericolo vicino o della disponibilità sessuale.
Tuttavia, a differenza dei ferormoni, i tannini permettono l’interazione tra le varie tipologie di vegetazione ma, addirittura, tra il regno animale e quello vegetale. In questo modo non si presentano solamente come fattori di protezione ma anche “messaggeri” del mondo vegetale.
Il Tannino nell’Economia Globale
Tra i tanti vantaggi, questa sostanza è estremamente versatile nel suo utilizzo, infatti viene considerata in tanti ambiti e settori come quello della cosmesi, della concia delle pellie dell’alimentazione animale (incluso l’uomo).
Il tannino rappresenta un eccellente integratore naturale nella dieta di numerosi animali. Una soluzione alternativa ai moderni antibiotici, in grado di favorire i processi digestivi di alcune specie: test condotti dall’Università di Firenze evidenziano come la sostanza agisca sulla concentrazione di azoto assorbito da ovini, bovini e pollame, i quali metabolizzano meglio i nutrienti assunti per poi ripresentare un contenuto proteico maggiore in latte, formaggi e carni del 7-10%.
Questi benefici si estendono anche all’Uomo. L’introduzione del tannino nella nostra dieta può essere fonte di importanti giovamenti per la salute umana. Un integratore completamente naturale e vegetale utilizzato come antiossidante ed aromatizzante (dal sapore astringente) nei succhi di frutta e persino nelle bevande a base di tè.
Al di là dei vantaggi intrinsechi della sostanza, scegliere prodotti contenenti tannino vuol dire favorire un’economia basata su un modello di sviluppo sostenibile in cui le risorse naturali rinnovabili, come appunto il Castagno, vengono riconosciute come beni preziosi da proteggere.
Il Tannino e la Durabilità del Castagno
Abbiamo già descritto il tannino come un vero e proprio Elisir di Lunga Vita per la maggior parte delle specie vegetali ed il Castagno ne è il primo testimone in quanto rientra nella classifica delle migliori essenze per uno dei più importanti fattori morfologici: la durabilità.
Il Castagno Europeo contiene all’interno dei tessuti una percentuale di tannino pari al 7% del totale e ciò ne conferisce un livello di durabilità naturale estremamente alto e che lo contraddistingue tra tutte le essenze destinate all’applicazione strutturale. La capacità di resistere a funghi, insetti e batteri senza l’utilizzo di ulteriori agenti chimici lo porta nel podio delle migliori essenze utilizzabili nella biodedilizia, in tutte le sue varietà strutturali.
La sicurezza di un legno leggero ed altamente durabile è solo uno dei fattori che rende il Castagno perfetto per l’applicazione in coperture e rivestimenti ma anche nella falegnameria e nelle opere di ingegneria naturalistica.
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Dal 2011 in Artena Legnami con passione e dedizione ho aggiornato e potenziato la rete commerciale dell’azienda. Costantemente attento a tutto il processo produttivo, rinnovandolo e potenziandolo, dal taglio alla produzione del Castagno, ma anche alla selezione e acquisto materie prime. Sono responsabile di Filbiocasta e membro del Comitato tecnico legno strutturale