Il Castagno Marcato CE

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MISURARE LA QUALITÁ DEL CASTAGNO

Definire la qualità di un materiale o di un prodotto non è semplice.

Nel mondo del commercio in generale, sono tanti i prodotti che vengono distribuiti e promossi come beni di qualità, cercando di giustificare quanto detto nei modi più disparati, soprattutto se non esiste una certificazione che ne attesti il valore rispetto ad altri prodotti.

L’etichetta qualità (in termini linguistici) agli occhi di clienti e consumatori vale quindi 0 se non viene ben comunicato un sistema di comparazione dei valori del prodotto rispetto alle alternative, una classificazione che metta in risalto i vantaggi, quantificati in misure e metriche con cui poter realmente appurare il relativo livello di efficienza.

Non tutti i beni o servizi nel vasto mondo dell’economia necessitano di particolari caratteristiche tecniche per essere scelti dal cliente. Tuttavia, in altri casi sono proprio i valori performanti di un determinato prodotto a stabilirne la capacità di vendita anche perché se non conforme a determinati valori (imposti), molto spesso, non può essere idoneo all’utilizzo. Esempio per eccellenza è il mondo delle costruzioni e dei settori dell’architettura, dell’edilizia, dell’ingegneria civile, ambientale, etc.

Un materiale idoneo all’applicazione strutturale deve essere sottoposto a rigidi controlli e verifiche per poi ricevere una certificazione che attesti l’effettiva qualità e capacità di prestazione. Tra i tanti prodotti in commercio ce n’è uno in particolare che prevede una serie di controlli già a partire dal suo stato in natura: il legno!

Quando il LEGNO diventa LEGNAME

Le specie legnose conosciute nel mondo sono circa 30.000, solo poche centinaia sono idonee al commercio e solo alcune di queste possono essere considerate per l’uso strutturale. Dalla coltivazione delle specie, regolamentata da normative regionali, e la selezione accurata dei trochi con relativa tracciabilità rispetto alla provenienza, fino alla prima lavorazione da parte di centri di produzione specializzati che devono seguire specifiche procedure imposte a livello nazionale ed europeo.  

Proprio durante le ultime fasi di questo percorso, il materiale cambia letteralmente la sua identità. Il legno, inteso come materia prima, diventa ‘’legname’’, prodotto per uso strutturale. Ciò avviene solo dopo essere stato classificato in base alla sua resistenza, reso idoneo con una serie di valori prestazionali ed infine consegnato da un produttore specifico o da un centro di lavorazione qualificato. La distinzione dei due stadi richiama correttamente la differenza tra i termini anglofoni “wood” e “timber” tipica dei vocabolari industriali americani ed inglesi, tra l’altro utilizzati in tutto il mondo, soprattutto in ambito commerciale.

Valori, Prestazioni e Profili

La classificazione della resistenza del legname è regolata, quindi, da una serie di profili prestazionali che fanno riferimento ad un valore specifico. Ogni caratteristica tecnica viene registrata statisticamente sulla base dei risultati di prove distruttive e test effettuati in laboratorio.

Tra le poche specie destinate all’utilizzo strutturale vi è proprio il Castagno Italiano che possiede un proprio iter valutativo e che registra specifici valori in relazione a parametri, di cui riportiamo le principali voci:

– Flessione
– Trazione perpendicolare alla fibratura
– Compressione parallela alla fibratura
– Compressione perpendicolare alla fibratura
– Modulo di elasticità parallelo alla fibratura
– Modulo di elasticità perpendicolare alla fibratura
– Modulo di taglio
– Massa Volumica

I rispettivi valori sono riportati nella pagina di approfondimento del nostro Castagno.

Come vengono stabiliti, però, questi valori ed in che modo avvengono queste misurazioni?

Asso Legno - norme per la classificazione e vista del castagno - artena legnami

Classificazione a Vista del Castagno

In Italia il principale metodo utilizzato per la classificazione della resistenza è quello “a vista”, cioè attraverso rilevazioni manuali delle caratteristiche del legno che sono in grado di influenzare le proprietà meccaniche. Le regole di classificazione a vista attualmente in vigore sono state definite e codificate in norme tecniche condivise da operatori di varia provenienza (segherie, progettisti, assicurazioni e agenzie governative) e convalidate da decenni di esperienza applicativa, sia in Europa che in Nord America. Un processo dinamico e necessario per poter garantire sempre i livelli di affidabilità e sicurezza richiesti alle strutture. Livelli che i prodotti di Castagno Strutturale hanno da sempre garantito.

Nonostante ciò, in aggiunta al sistema di valutazione a vista per l’efficienza del prodotto, recenti studi sul legname di Castagno hanno permesso ad Artena legnami® e a tutte le realtà del consorzio ConLegno, di conseguire una Valutazione Tecnica Europea (ETA) finalizzata alla marcatura CE dell’assortimento conosciuto come “Uso Fiume di Castagno”.

Uso Fiume di Castagno

Il percorso che ha visto protagonisti i parametri prestazionali, la qualità testata in laboratorio e la successiva classificazione del prodotto strutturale, termina ufficialmente con la certificazione degli assortimenti più efficaci per l’applicazione strutturale. Nello specifico la marcatura CE per l”Uso Fiume di Castagno”.

Per definizione, questi prodotti si ottengono mediante squadratura a quattro lati di tronchi selezionati, conservando gli smussi naturali in modo da limitare l’interruzione di continuità della fibra nel processo di lavorazione.

Assegnare precisi ed affidabili valori di resistenza meccanica a questi prodotti significa offrire un importante strumento di scelta a progettisti e clienti finali, nell’ottica di valorizzare l’impiego di un prodotto forestale italiano di enorme ricchezza, coniugando gusto estetico e tecnica nelle ristrutturazioni degli edifici storici, come nelle costruzioni moderne.

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